Una rete di distribuzione globale per AMOLAB

Una rete di distribuzione globale per AMOLAB

Per la start up pugliese il 2022 si chiude con accordi in Usa, Cina, Filippine e Russia, oltre a Grecia, Spagna, Portogallo e Paesi baltici. Avviate trattative per Thailandia, Giappone e Paesi del Golfo Persico

LECCE – Dai Paesi dell’Unione Europea alla Cina e agli Stati Uniti d’America. La rete di distribuzione della Pmi Innovativa Amolab, nata a Lecce nel 2011 come spin-off del Consiglio nazionale delle Ricerche, è diventata di respiro internazionale, per effetto dell’accelerazione nel 2022 che porterà a ulteriori effetti espansivi nel prossimo anno.

Amolab ha potenziato i canali distributivi sia dell’ecografo portatile a ultrasuoni SensUS Lung, che consente un’indagine non invasiva, veloce e automatizzata dello stato di salute polmonare ed è in grado di fornire un indice del rischio percentuale che questa sia causata da Covid-19, sia dell’ecografo SensUS Touch, che svolge un monitoraggio sicuro e non invasivo di tutte le fasi del travaglio attraverso indicatori della progressione del feto lungo il canale del parto. Ampliata, inoltre, la rete di fornitura di LaborSim, il simulatore dell’ecografia intraparto, sviluppato allo scopo di facilitare il training del personale medico e ostetrico.

“Il 2022 è stato un anno importante che ci ha permesso di superare i confini dell’Unione Europea”, dice il CEO di Amolab, l’ingegnere Salvatore Calcagnile. “SensUS Lung è stato impiegato per gli screening polmonari post Covid-19 nelle isole greche, a supporto della sanità pubblica. Il personale dell’ospedale ‘Evangelista’ di Atene ha visitato pazienti che non potevano raggiungere la sede di Atene, impiegando l’ecografo di Amolab, in quanto facilmente spostabile da un luogo all’altro grazie alla sua leggerezza e alle piccole dimensioni ”, spiega. “Dopo i canali in Spagna e Portogallo, siamo presenti anche fisicamente nei Paesi Baltici dove c’è un export manager che si affianca alle attività di back office”, prosegue.

Guardando alla parte orientale della cartina geografica, Amolab ha concluso un contratto in Cina finalizzato al completamento dei test ai fini della marcatura NMDA (ex CFDA), necessaria per la distribuzione: “Contiamo di chiudere l’iter nell’arco di un anno e mezzo per entrambi i device”.

Entro la fine del 2022 saranno sottoscritti i contratti per la distribuzione degli ecografi in sette Paesi dell’area euroasiatica, dopo una serie di contatti avviati nei mesi scorsi, mentre nel 2023 dovrebbero concludersi le procedure relative ai Paesi del Golfo.

Guardando a occidente, Amolab punta agli Usa: “Abbiamo avviato una collaborazione con MedScaler, azienda olandese specializzata nei settori commerciale e regolatorio per i device biomedicali, con l’obiettivo di raggiungere gli Stati Uniti d’America nel 2023 ed esportare gli ecografi”, aggiunge l’ingegnere Calcagnile.

Importanti anche i riscontri ottenuti dal simulatore LaborSim che, dopo essere stato presentato al personale medico ed ostetrico di diverse realtà ospedaliere italiane, è approdato nelle Filippine ed è già stato impiegato in occasione del congresso internazionale di ostetricia e ginecologia che si è svolto a Manila nelle scorse settimane.

“La partecipazione al Forum mondiale per la medicina ‘Medica’, a Düsseldorf,Germania, ci ha permesso di avviare trattative con Cina, Thailandia e Giappone in vista della possibile distribuzione di LaborSim, e questo ci fa molto piacere in quanto testimonia l’interesse per la formazione in ospedale e nelle università per la corretta esecuzione dell’ecografia a livello trans-perineale, finalità per la quale è stato progettato il simulatore”.

Parallelamente all’attività di distribuzione, il team Amolab è impegnato sul fronte della ricerca: “L’obiettivo che intendiamo realizzare nel 2023 è legato a un nuovo modulo per il SensUS Lung, in modo da diagnosticare il versamento pleurico”, anticipa il Ceo di Amolab. “Abbiamo avviato uno studio multicentrico, in collaborazione con realtà nazionali e internazionali, a supporto della comunità medico-scientifica”, conclude l’ingegnere Calcagnile.

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